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martedì 23 gennaio h. 18.30 Edgarda Ferri conversazione sul suo ultimo libro Un gomitolo aggrovigliato è il mio cuore. Vita di Etty Hillesum

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Date(s) - 23/01/2018
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martedì 23 gennaio alle 18.30

LA MEMORIA PRESENTE! DALLA PARTE DEGLI OFFESI!

Conversazione con EDGARDA FERRI, a partire dal suo libro Un gomitolo aggrovigliato è il mio cuore. Vita di Etty Hillesum edito da La Nave di Teseo.

FOTO FB EDGARDAEsther Hillesum, detta Etty, è una ragazza olandese di origini ebraiche, colta, curiosa, dalla sensibilità inusuale. Appassionata di letteratura russa e lettrice vorace, lavora come dattilografa al Consiglio Ebraico: la sua è una condizione privilegiata, allo scoppiare della Seconda guerra mondiale e con l’inizio delle persecuzioni razziali potrebbe scappare e salvarsi. Potrebbe coltivare i suoi studi, scoprire l’amore che comincia ad affacciarsi nella sua vita, realizzare i mille sogni suggeriti dalla sua fantasia. Ma decide di non abbandonare la sua famiglia, il suo popolo, e di condividerne fino in fondo la sorte. Così, il 7 settembre 1943, dopo i mesi passati nel campo di transito di Westerbork, sale su un treno per Auschwitz da cui, quasi trentenne, non farà più ritorno. In questo appassionante ritratto, che si legge come un romanzo di grande intensità, Edgarda Ferri racconta l’animo ribelle e poetico di Etty Hillesum, gli anni della gioventù e della guerra affrontati con uno spirito mai esausto, un “umanesimo radicale” che ha trovato nelle pagine del suo diario e delle sue lettere un’altissima interpretazione letteraria. Considerata uno dei simboli della Shoah, la vita e l’opera di Etty Hillesum sono diventate fonti di ispirazione contro l’oblio della memoria, esempi di altruismo e solidarietà capaci di sopravvivere alle atrocità della storia. Questo libro ci trasporta con intimità e rispetto nei suoi momenti privati, nelle scelte coraggiose, nel cuore tormentato di una donna dalla forza indomita e mai dimenticata.

Edgarda Ferri (Mantova, 24 gennaio 1934) è giornalista, scrittrice e saggista italiana. Laureata in Giurisprudenza e appassionata di storia, è giornalista professionista dal settembre 1965. Nel 1963 esordisce col romanzo Ci diedero dodici ore, vincitore del premio letterario “La Parrucca”. Diciassette anni dopo scrive Dov’era il padre, una serie di incontri con padri di noti e pericolosi terroristi (Rizzoli 1982, tre edizioni). Nel 1988 si aggiudica il premio “Walter Tobagi” e la medaglia d’oro del premio letterario “Maria Cristina” per il libro Il perdono e la memoria (Rizzoli). Dagli anni Novanta inizia la pubblicazione di una copiosa serie di biografie: di donne famose quali Maria Teresa d’Austria, Giovanna la Pazza, Caterina da Siena, Letizia Bonaparte, Matilde di Canossa, Eloisa, Flavia Giulia Elena; di artisti come Piero della Francesca, di condottieri e architetti come Vespasiano Gonzaga. Tornata ad occuparsi di storia contemporanea, ha raccolto le testimonianze degli ultimi dieci giorni di guerra a Milano, ne “L’alba che aspettavamo” (Mondadori), e la storia sconosciuta di Orlando Orlandi Posti, uno studente romano ucciso alle Fosse Ardeatine, “Uno dei tanti” (Mondadori), ridotta in forma di dialogo e interpretata al Teatro Piccolo Eliseo di Roma da Fabrizio Gifuni e Piera Degli Esposti per la regia di Piero Maccarinelli. Ha pubblicato con la Casa Editrice Tre Lune “Klimt, le donne, l’arte, gli amori”. Nel settembre 2013 ha pubblicato “Il cuoco e i suoi re” (Skira) e nel settembre 2014 ha pubblicato “Guanti bianchi” (Skira).

Ha lavorato al Corriere d’Informazione; in seguito, ha scritto per lungo tempo su Il Corriere della Sera. Collabora al quotidiano La Repubblica.